Visite fiscali durante la malattia: cosa accade in caso di assenza?

Visite fiscali durante la malattia: cosa accade in caso di assenza?

donna che suona il citofono per controlli fiscali

Se sei un dipendente che si trova in malattia e che ha presentato un certificato di malattia al proprio datore di lavoro, sai che potresti essere sottoposto a un controllo fiscale per verificare la veridicità della tua assenza dal lavoro. Tuttavia, cosa succede se in malattia non ti trovano a casa durante le fasce orarie concordate per il controllo fiscale? In questo articolo, esploreremo le possibili conseguenze e le sanzioni a cui potresti andare incontro. Ti forniremo inoltre alcune informazioni utili per sapere quando sei esentato dalla visita fiscale e quali sono le giustificazioni ammesse per l’assenza durante le fasce orarie di reperibilità.

Quali sono le fasce di reperibilità?

Per la visita fiscale, è importante che il dipendente sia presente in casa durante le fasce orarie di reperibilità concordate. Nel certificato medico, infatti, viene indicato l’indirizzo dell’abituale residenza o del domicilio del lavoratore e le fasce orarie nelle quali il dipendente deve essere presente per la visita fiscale. Queste fasce orarie variano tra il settore privato e pubblico.

Nel settore privato, gli orari di reperibilità vanno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, mentre nel settore pubblico, gli orari di reperibilità vanno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Se il medico non trova il dipendente a casa, lascia un avviso in cui informa il lavoratore di non averlo trovato e dove gli comunica di presentarsi in ambulatorio il successivo giorno lavorativo per sottoporsi alla visita.

In ogni caso, il medico comunicherà l’assenza all’INPS, che dovrà comunicarla al datore di lavoro. Se il dipendente non si presenta in ambulatorio il giorno successivo, dovrà presentare una giustificazione per l’assenza entro 10 giorni. In caso contrario, ci saranno delle sanzioni da affrontare.

Controlli visita fiscale: cosa si rischia in caso di assenza?

Le visite fiscali sono un’occasione per accertare la veridicità della malattia del dipendente e assicurarsi che non stia abusando delle assenze dal lavoro. Tuttavia, se il dipendente non si trova a casa durante gli orari di reperibilità concordati, potrebbe andare incontro a delle sanzioni.

Al primo controllo mancato, il dipendente potrebbe perdere l’indennità di malattia per un massimo di 10 giorni. Se manca anche al secondo controllo, l’indennità di malattia subirà una decurtazione del 50%. Nel caso di una terza assenza al controllo, il lavoratore perderà completamente l’indennità di malattia.

Inoltre, il dipendente potrebbe subire sanzioni disciplinari, che possono includere il licenziamento per giusta causa se recidivo, come stabilito dalla sentenza 24682/2016 della Corte di Cassazione. Tuttavia, è importante notare che se la visita viene effettuata fuori dalle fasce orarie di reperibilità, il lavoratore non può essere sanzionato.

Quando si è esentati dalla visita fiscale?

La visita fiscale rappresenta un momento importante per la verifica dell’assenza dal lavoro per malattia dei dipendenti. Tuttavia, secondo l’art.2 del DPCM n°206/2009, ci sono alcune esenzioni per la reperibilità nelle fasce orarie concordate.

Le esenzioni dalla visita fiscale riguardano principalmente le situazioni di salute più gravi e urgenti, come le patologie che richiedono terapie salvavita, gli infortuni occorsi durante il lavoro, le malattie riconosciute come cause di servizio e le condizioni di salute associate a un grado di invalidità pari o superiore al 67%. In queste circostanze, il dipendente può essere esentato dalla visita fiscale, purché la giustificazione medica fornisca adeguata documentazione della condizione.

Inoltre, ci sono dei casi di assenze giustificate, confermate da prassi e giurisprudenza, come le visite mediche col proprio medico curante, le iniezioni per trattamenti legati alla causa di presentazione del certificato medico, il ritiro di radiografie sempre collegate al certificato medico, la necessità di andare in farmacia, le cure dentistiche urgenti, le attività di volontariato anche non legate direttamente alla malattia e le visite a parenti in ospedale se non è possibile farle fuori dalle fasce di reperibilità.

Rodolfo

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