Cure programmate in Europa: cosa sono e come funzionano

Cure programmate in Europa: cosa sono e come funzionano

Cure mediche programmate in Europa

In determinate circostanze, ai sensi del diritto dell’UE, hai il diritto di ricevere assistenza medica, come un consulto con uno specialista, un’operazione o un trattamento per una malattia specifica, in altri paesi dell’UE. Ma prima devi capire bene fino a che punto si spingono i tuoi diritti e quali procedure devi seguire per ottenere il rimborso dal servizio sanitario nazionale. Ma entriamo nel dettaglio per capire come funzionano le cure mediche programmate in Europa.

Organizzare le cure mediche programmate all’estero

I cittadini dell’UE hanno il diritto di pianificare cure mediche (consultazioni con specialisti, interventi chirurgici o cure per una malattia specifica) in un altro paese dell’UE alle stesse condizioni e allo stesso costo dei residenti di quel paese.

Tuttavia, alcuni paesi possono limitare l’accesso a determinati tipi di assistenza sanitaria all’estero (ad esempio, cure altamente specializzate, costose o ospedaliere). In generale, per organizzare le cure mediche all’estero è necessaria l’autorizzazione preventiva della propria assicurazione sanitaria.

A seconda del tipo di trattamento di cui hai bisogno e delle normative del tuo paese, ti verranno rimborsate tutte o parte delle spese, fino ad un tetto massimo dell’80%.

Come organizzare il tuo trattamento all’estero

L’italia prevede la copertura dei costi per le cure programmate all’estero attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, che prevede due distinte coperture:

  • assistenza diretta, quando il pagamento viene anticipato dal SSN;
  • assistenza indiretta, quando il paziente anticipa il pagamento e questo gli verrà poi rimborsato dal SSN.

Assistenza diretta

Questo tipo di assistenza è valida solo nel caso in cui si scelgano strutture e professionisti pubblici o privati convenzionati con il Sistema sanitario del Paese di cura. Non si applica, dunque, per le strutture e i professionisti privati. In questo caso, il SSN anticipa del tutto la spesa per la prestazione medica.

Per poter richiedere l’assistenza diretta è necessario richiedere l’autorizzazione preventiva alla ASL, che può anche scegliere di coprire le spese di viaggio e di accompagnamento. L’autorizzazione deve essere corredata dall’indicazione della struttura estera prescelta e dalla proposta di un medico specialista.

Nel caso in cui la richiesta vada a buon fine, la ASL rilascia un attestato S2 che dovrà essere presentato alla struttura estera per ricevere la prestazione sanitaria. Le spese prettamente sanitarie sono rimborsate nella misura dell’80%, mentre le spese per le prestazioni professionali possono essere rimborsate fino al 40%.

Assistenza indiretta

Per l’assistenza diretta, al contrario, le cure rimborsabili possono essere fornite anche da strutture e professionisti privati. Questa tipologia copre tutti i servizi offerti dal SSN, ad eccezione dell’assistenza sanitaria di lunga durata e del trapianto di organi. In questo caso i costi devono essere anticipati dal paziente, che può richiedere successivamente il rimborso alla ASL.

Il tetto massimo del rimborso previsto con l’assistenza indiretta è pari al costo che il SSN avrebbe sostenuto se le cure fossero state erogate in Italia. Possono essere rimborsate anche le spese di viaggio e di accompagnamento.

Anche in questo caso, la domanda per il rimborso va presentata direttamente alla ASL, accompagnata dalla certificazione medica, dal luogo scelto per la prestazione, dalla prestazione di cui intendi usufruire e da eventuali ulteriori indicazioni necessarie ai fini della concessione dell’autorizzazione.

Rodolfo

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